Il settimo giorno

Giorgio Calcagno

Collana: Le Tele

Pagine: 175

In copertina: pastiglie leone di bn+BRINANOVARA

ISBN:


Il romanzo metafisico, del novecento italiano, costruito a pannelli, che destruttura il concetto di divino

25,00 

Ci sono libri, ma soprattutto autori che attraverso la loro letteratura compiono dei gesti artistici e tracciano dei segni profondi. Sfruttano le armi messe a disposizione dalla scrittura per portare a casa un risultato nuovo. Giorgio Calcagno, giornalista e scrittore del novecento italiano, faceva parte di questa schiera e “Il settimo giorno”, straordinario congegno narrativo, lo dimostra pienamente.

Un romanzo a pannelli, sette non a caso, che espande il concetto di divino e il suo rapporto con l’uomo attraverso la religione cristiana. Episodi, simboli e raffigurazioni bibliche vengono presentati qui in chiave postmoderna, con una frammentarietà narrativa e una struttura a scatole cinesi, in cui il mito dell’affidabilità del narratore viene distrutto fin dalle prime pagine per passare agilmente di capitolo in capitolo nelle vischiose fronde della meta-narrazione più spinta.

Un professore riceve dei racconti eccentrici, inaffidabili e contraddittori, alcuni rievocano scene bibliche con qualcosa di distorto, altri immaginano fittizi referendum sull’esistenza di Dio, altri ancora immaginano una società divisa in sette religiose, e attraverso queste narrazioni contraddistinte da una prosa altissima, Calcagno ci trasporta in una prospettiva metafisica, dove ogni volta che si gira pagina non si può essere certi di cosa ci si troverà di fronte.

Jorge Luis Borges che incontra Umberto Eco, un prezioso recupero del novecento letterario italiano.