L’Arabo

Antoine Audouard

Tradotto da Emma Locatelli

Collana: Le Tele

Pagine: 200

In copertina: giallo giotto di bn+BRINANOVARA

ISBN:


Il crudo ritratto di una società xenofoba

ISBN 9791281927056

Basta poco per rompere i sottili equilibri che tengono in piedi una piccola comunità paesana, far saltare lo status quo e portare all’escalation. In questo caso l’arrivo di un ragazzo, tranquillo, mansueto, silenzioso, che ha l’unico difetto di essere Arabo. Con la maiuscola per sottolineare l’anomalia.

Juste, che dopo la perdita della moglie non si è ancora ripreso, gli affitta la sua cantina, nella quale dorme per terra circondato dai suoi pochi averi. E questa decisione sarà la miccia lenta che porterà la comunità, capeggiata dall’ingombrante, in tutti i sensi, Mamine a rendere l’Arabo il catalizzatore di qualsiasi incidente e soprattutto il capro espiatorio perfetto per pulire la coscienza collettiva.

Antoine Audouard, raffinato narratore, sviluppa un romanzo attorno al pregiudizio e alle leggi di forza che regolano il microcosmo paese, una critica sociale diretta e precisa, che non fa sconti. Con una prosa limpida e onesta, il cui più grande pregio è quello di lasciare al lettore il giudizio morale sui personaggi e le vicende narrate, un libro che a quindici anni dalla sua uscita continua ad essere attuale, anzi, forse parla con ancor più forza del nostro presente.


Autore:

Antoine Audouard è nato a Parigi il 6 agosto 1956, figlio del giornalista Yvan Audoard e nipote dello scrittore surrealista André Thirion (amico di Andre Breton e Louis Aragon). Esordisce giovanissimo a vent’anni pubblicando per Gallimard il romanzo Marie en quelques mots. Per sei anni ricopre il ruolo di direttore editoriale per la casa editrice Robert Laffont.

Nel 2009 pubblica con Editions de l’Olivier, nota per il suo raffinato catalogo, il romanzo L’Arabo.